Photo credits: Giancarlo Tinè
L’ecomuseo rappresenta, dunque, un progetto culturale innovativo, che mira ad esaltare il territorio come luogo dei saperi delle comunità locali, come testimonianza dei valori ambientali, come spazio che mette in sinergia le capacità degli abitanti per avviare processi di economie alternative, che consente di coniugare le esigenze di promozione e sviluppo del territorio con la necessità di tutela e valorizzazione dei suoi beni culturali ed ambientali.
Propone, pertanto, una visione globale e continua tra l’uomo ed il suo territorio di riferimento coinvolgendo la comunità ad interagire e partecipare, trasformandola in presenza attiva nella gestione e nella pianificazione, quale diretta responsabile del suo futuro.
La consapevolezza che nasce dall’esistenza di un complesso patrimonio culturale locale strettamente legato al territorio rappresenta il genius loci di quella comunità. Questo “senso del territorio, […] dell’identità locale, è ciò che in ultima analisi rende una persona felice o infelice di abitare in un certo posto, che la convince a rimanere o a emigrare, a lavorare con gli altri o a isolarsi” (Maggi, 2001). Di conseguenza, riconoscere il patrimonio culturale insito in un determinato territorio porta inevitabilmente alla sua valorizzazione.
Da questo punto di vista gli aspetti materiali e immateriali della vita della comunità vengono considerati come risorse per lo sviluppo sostenibile ed il territorio sul quale vive la comunità è visto sia come testimonianza dell’identità culturale, ma anche come opportunità di sviluppo.
E poiché l’ecomuseo è un’organizzazione museale frutto di un processo con il quale le comunità conservano, interpretano e valorizzano il proprio patrimonio, può essere considerato uno dei soggetti che favoriscono lo sviluppo sostenibile del territorio, attraverso la valorizzazione e la messa in rete delle dinamiche culturali locali, la creazione di sinergie con il comparto turistico ed economico, l’attenzione all’ambiente e la promozione delle logiche della sostenibilità.
L’ecomuseo può definirsi come una realtà dinamica che mira a:
Va specificato che la dimensione promozionale-turistica non può rappresentare l’attività dominante dell’ecomuseo, ma deve essere collocata in un rapporto equilibrato rispetto agli obiettivi prevalenti quali la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale intangibile della comunità e del territorio in cui l’ecomuseo è inserito.
L’ecomuseo è basato su un “patto di comunità” con il quale una comunità decide di “prendersi cura di un territorio” e del suo sviluppo. Il termine patto riporta ad una dimensione di condivisione che attiene a valori e a strategie di sviluppo sostenibile, a una visione del presente e del futuro, a stili di vita. Un patto che non riguarda soltanto gli attori istituzionali ma il Territorio inteso in tutte le dimensioni, e coinvolge ampiamente i cittadini in un processo corale, nella consapevolezza che soltanto una partecipazione diffusa può garantire il successo dell’ecomuseo.
Nell’ecomuseo il patto (che si concretizza attraverso la redazione della “mappa della comunità”) trova una connotazione istituzionale e una pianificazione strategica, valutate positivamente non solo per le possibili ricadute economiche di breve periodo, spesso legate a progetti turistici, ma anche in funzione del miglioramento della qualità della vita dei residenti e del rafforzamento del carattere antropico del territorio.
Tutto ciò ha contribuito, inoltre , a generare, negli ultimi anni la definizione di sostenibilità culturale intesa come azione che condiziona il modo in cui la comunità manifesta la propria identità, salvaguardia le proprie tradizioni e sviluppa valori condivisi.
La missione prima dell’ecomuseo attiene indubbiamente alla dimensione socio culturale. In un mondo complesso, globale e in continuo cambiamento, che ha accorciato le distanze e abbattuto tante barriere grazie allo sviluppo tecnologico e alla comunicazione, cresce la consapevolezza del valore strategico della cultura, a partire dalla dimensione della cultura locale, fonte della nostra stessa identità individuale e origine del nostro senso di appartenenza. E’ inoltre innegabile che la cultura diffusa diventi una vera ricchezza per il territorio, una risorsa strategica cruciale nella prospettiva dello sviluppo.
L’ecomuseo deve quindi vedere la partecipazione congiunta di soggetti pubblici territoriali, del comparto privato e dei cittadini. La collaborazione tra pubblico e privato, diviene elemento caratterizzante dell’azione ecomuseale e, al tempo stesso, elemento distintivo dell’Ecomuseo rispetto agli Enti pubblici promotori. Se la partecipazione di portatori di interessi collettivi privati (come ad esempio le associazioni categoria) è un elemento importante e arricchente per l’ecomuseo, il coinvolgimento della popolazione (privati cittadini) rappresenta un contenuto prezioso, tanto nella fase della pianificazione strategica quanto sul piano gestionale.
L’ecomuseo può aspirare a diventare:
L’azione dell’ecomuseo diventa in questo caso strategica:
Tutto il percorso sin qui rappresentato non può che produrre benefici per il territorio, partendo dalla filosofia che sostiene l’operato dell’ecomuseo nella quale l’attenzione per il proprio habitat (socio culturale e ambientale) sia elemento primario:
Ecomuseo CARAT è un progetto del
Comune di Ragusa
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Cultura, architettura rurale, ambiente e territorio
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