LE LATOMIE DI CAVA GONFALONE

Ragusa e le sue cave
La vecchia città di Ragusa, oggi nota come Ragusa Ibla, fu duramente messa alla prova dal terremoto del 1693. Proprio dalla Cava Santa Domenica e dalla vicina Cava Gonfalone furono cavati i materiali lapidei per ricostruire la città vecchia e la nuova Ragusa sull’altopiano. Cava Gonfalone mostra il frutto di questo lunghissimo lavoro di estrazione con le sue ampie latomie che si estendono fin sotto Piazza Libertà. La nuova Ragusa, sita sull’altopiano detto «Patro», si è sviluppata circoscritta a sudovest da Cava Gonfalone e da Cava S. Domenica. I quartieri sorti successivamente oltre queste due vallate, a sud, sono oggi raggiungibili per mezzo dei tre ponti: Ponte vecchio o dei Cappuccini (1847), Ponte Pennavaria detto «Nuovo» (1937) e Ponte Giovanni XXIII o San Vito (1964). Da qui la denominazione di Ragusa come «la città dei tre ponti».

Le latomie di Cava Gonfalone
Evidenti sono sulle pareti e sulle volte delle latomie di cava Gonfalone i segni dei picconi lasciati dai cavatori nei secoli, così come le tracce delle seghe circolari utilizzate nell’ultima fase di sfruttamento della cava. Ciò che colpisce, oltre all’imponente ampiezza delle latomie, è che questo mondo sotterraneo abbia custodito e raccolto le dure vite e le sofferenze di migliaia e migliaia di cavatori. Oggi, grazie a queste visite, abbiamo l’opportunità di ricordarli.

VISITE GUIDATE giugno-novembre 2021 
Orari apertura delle latomie e visite guidate garantite dal CAI di Ragusa e dall’Associazione Regionale Guide Sicilia